Il Tour
Martedì 24. Forcola di Livigno, Bernina, Julerpass, Oberalpass, Andermatt: km 245
La notte ha piovuto ed il risveglio non promette nulla di buono. Partiamo sotto l'acqua e alla Forcola di Livigno addirittura grandina. Indossiamo le imbottiture nel rifugio e ripartiamo con 8°C, direzione Bernina. Il tempo inclemente non ci impedisce di intravvedere la spettacolarità dei ghiacciai e la maestosità del massiccio del Bernina. Suggestiva la Ferrovia Retica a cremagliera, che con un trenino rosso supera numerosi passi con pendenze incredibili. La discesa su St. Moritz scorre tra acquazzoni, fulmini e saette. Per fortuna la cittadina, in un contesto naturalistico mozzafiato, ci accoglie all'asciutto con un po' di sole. Il lago che la circonda si trasforma, durante l'inverno, in una grande pista di fondo. Proseguiamo per lo Julierpass, o passo della Guglia e lo raggiungiamo graziati dal tempo.La successiva discesa in fondovalle verso Chur è monotona: la temperatura si alza e si fa sentire un po' di stanchezza. L'abbigliamento in Gore-tex è miracoloso: neppure una goccia raggiunge il corpo pur in presenza di pioggia insistente.A Tiefencastel incrociamo il nostro itinerario precedente verso Davos.A causa di indicazioni poco chiare, a Chur sbagliamo strada diverse volte, finchè qualcuno ci spiega che l'indicazione "Transit" non porta ad una città con quel nome, ma indica la direttrice principale di "trasito"!Nel rintracciare la via per Anderrmatt, facciamo una riflessione sullo stile di guida degli svizzeri. Famosi per la loro osservanza delle regole, a noi fanno un'altra impressione. Quando entrano in un centro abitato scatta il limitatore , non superano per nessun motivo i 60 orari, ma appena ne escono si lanciano tra i passi a velocità folli! E sono sempre pronti a lampeggiare agli italiani se con la moto superano piano piano una colonna ferma al semaforo. La Valle Surselva scorre senza particolari emozioni e prima di affrontare l'Oberalpass facciamo rifornimento ad una stazione di servizio in cui, sommando le età dei tre gestori, non si arriva a trent'anni! Ma la piaga del lavoro minorile non era cinese?La salita al colle ci riscatta della brutta giornata e ci permette una guida veloce tra curve in mezzo ad alte montagne e ghiacciai.Scendiamo ad Andermatt, graziosa cittadina in una valle verdissima. Ancora una volta troviamo una camera ampia e confortevole e la ragazza che ci accoglie sembra simpatica e disponibile. Ci offre un posto in garage: le nostre moto sono sporchissime e ci sembrano ancora più belle.
La cena è un po' traumatica: cado nel tranello della specialità svizzera : la fonduta al formaggio che ci portano ha un gusto sgradevole e la rifiutiamo. Ripieghiamo, affamati, su un mezzo pollo arrosto con patatine, addirittura indicato in vetrina come specialità della casa! Lo chef non si smentisce e riesce a rovinare anche quello con una indescrivibile salsa gialla.Anche ad Andermatt ci chiedono di pagare in anticipo: cominciamo a pensare di essere stati fotografati dalla police mentre superavamo una colonna di auto ferme e di essere stati per questo già condannati ai lavori forzati.
Anche quest'anno Pilade ha avuto qualche piccolo screzio con la fodera impermeabile delle braghe
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